effedifalegnameria@gmail.com
immagine_storia_effedi_2
immagine_storia_effedi
immagine_storia_effedi_3

Dal 1848 ad oggi

Le origini risalgono al 1848, anno in cui Ferdinando Fabbroni fondò la prima falegnameria in località Cicogna nel Comune di Terranova Bracciolini.

Ferdinando lavorava principalmente per la nobile famiglia fiorentina Della Nave la quale oltre che ad una fattoria, possedeva vari poderi e immobili a Firenze. Dopo un breve periodo la famiglia Della Nave affidò un locale più grande con la casa, immobile esistente ancora oggi di fronte al palazzo del Conte Municchi. Ferdinando insegnò l’arte della lavorazione del legno a suo figlio Isaia.

Agli inizi del Novecento, con l’avvento dell’energia elettrica, Isaia acquistò le prime macchine elettriche che portarono l’inizio di produzioni più consistenti di porte e finestre, in prevalenza di castagno, legno molto presente nei boschi delle montagne limitrofe.

L’attività fu proseguita dal figlio Dante fino al 1957 sempre a Cicogna, per poi trasferirsi a San Giovanni Valdarno (centro in forte espansione in quegli anni) con i figli Dino, Marino e Donatello, dove fu costruita la nuova falegnameria con annessa abitazione. Nel 1966 in seguito all’alluvione che colpì la vallata, Dante morì colpito da polmonite: l’acqua aveva invaso la falegnameria!

I tre fratelli Fabbroni continuarono nel campo della lavorazione del legno investendo in nuovi macchinari e forza lavoro creando le condizioni per poter crescere. Nel 1972, infatti costituirono una nuova società, la Effedi di Fabbroni Marino & C. snc ed acquistarono un terreno dove vi fu costruito il primo capannone di circa 1000 mq. Nel corso degli anni la Effedi ha sempre guardato avanti alle innovazioni e sviluppo acquisendo macchinari sempre più moderni e allargando la propria struttura che oggi ha raggiunto i 2500 mq. Risale al 1982 la costruzione della prima sala mostra, seguita poi da un’altra realizzata nel 2005.

Dal 1997 l’attività viene condotta da Donatello e dal figlio Tommaso.
Nel 2011 Donatello Fabbroni ritira il “premio fedeltà al lavoro e sviluppo economico” dalla Camera di Commercio di Arezzo.